Storia
Ultima modifica 31 ottobre 2023
Tour virtuale Monumenti di Bardolino
Tour Virtuale interattivo con schede descrittive dei principali monumenti di Bardolino a scopo informativo. L’Applicazione è concepita come un game dove si ha la possibilità di perlustrare il territorio alla scoperta dei vari monumenti.
Cenni Storici
Bardolino sorge sulla riviera orientale del Lago di Garda, a 30 Km. da Verona, su di un territorio collinoso stretto tra il lago ad Ovest, e la collina morenica di separazione ad Est tra il lago stesso e la valle dell’Adige, ove essa sbocca nella Pianura Padana.
Il territorio Comunale ha una superficie di 5.428 ettari di cui circa 1.574 ettari di terra e 3.836 di lago; amministrativamente confina a Nord con Garda, ad Est con Costermano, Affi Cavaion e Pastrengo; a Sud con Lazise; ad Ovest con la provincia di Brescia.
La quota del Capoluogo è di 65 metri sul livello del mare.
Il Comune di Bardolino ha una economia a carattere turistico incrementato dalla produzione vinicola particolarmente pregiata; infatti da Bardolino prende il nome il notissimo vino che contribuisce a rendere famosa la località.
L’origine del paese è assai remota e risale certamente alla civiltà palafitticola Italica; tracce di un villaggio palafitticolo sono presenti in Cisano (oltre che in altri comuni a sud di Bardolino).
Il nome deriva dal longobardo “bardus” ossia “longobardo”. A Bardus si aggiunge il suffisso olus per Bardolus cui s’aggiunge il secondo suffisso di pertinenza, inus [divus + inus = divinus ossia di dio] . Ovvero “Piccolo luogo dei longobardi”.
Numerosi sono i reperti che attestano una vita nel territorio in epoca romana, come monete, cippi, lapidi, sculture, alcuni visibili in molte parti del territorio comunale; nonché reperti cimiteriali. Anche molti toponimi locali testimoniano una civilizzazione latina, con essi molti avanzi di strutture murarie romane documentano la presenza di costruzioni fisse. Non è da dimenticare la tradizione di una predilezione dei Romani per il Garda, che trova tra gli elementi principali la Sirmione delle Terme e di Catullo.
Successivamente Bardolino dovette seguire le vicende delle varie invasioni e dominazioni Longobarde, Gote, Visigote, Franche; a tale epoca qualcuno fa risalire la prima apparizione ufficiale del nome di Bardolino; infatti durante la visita al Lago di Garda di re Pipino, spintosi fino a Malcesine, il re stesso avrebbe concesso al Monastero di S. Zeno in Verona la chiesa di S. Zenone situata in Bardolino, con tutte le sue pertinenze.
Tra l’829 e l’856 venne combattuta una battaglia tra gli abitanti del Benaco ed i Veronesi. Tutto il territorio rivierasco del Garda in quel periodo venne a costituire un’unica unità amministrativa, con capoluogo in Garda che acquistò a poco a poco tanta importanza da far sostituire al lago il proprio nome a quello originario di Benàco.
In tale periodo il territorio si premunì contro invasioni e scorrerie con la costruzione di castelli e rocche; il primitivo castello di Bardolino fu edificato verso la fine del IX secolo, quando il re Berengario autorizzo gli abitanti del Lago a costruirsi fortilizi dì protezione. Successivamente il Castello fu continuamente rifatto ed ingrandito fino all’epoca degli Scaligeri, quando assunse la forma ancor oggi visibile nelle torre, nelle porte e nell’andamento delle strade. In una mappa del 1439 esistente all’ Archivio di Stato di Venezia, risulta già nettamente delineata la topografia locale con la cinta muraria quadrata aperta verso il Lago, quattro torri ai quattro lati, due porte (porta 5. Giovanni verso Garda e porta Verona a Sud) le chiese di S. Severo dell’ 893 (l’ attuale costruita su di un tempio preesistente, come indicano le fondazioni absidiche messe allo scoperto), S. Zeno fuori delle mura (costruzione questa che presenta evidentissime analogie col Mausoleo di Galla Placidia in Ravenna: stessa struttura architettonica, medesimi elementi e persino anche qui materiali provenienti da costruzioni del periodo ellenistico); le frazioni di Calmasino (Cal Masin) e Cisano (Zisan) già delineate. Già nel 1100 è ricordato il Comune autonomo di Bardolino, e nel 1222 sì rammenta una “corporazione” di famiglie che aveva l’esclusiva della pesca lungo la spiaggia del territorio comunale. Questa attività ha dato al nucleo abitato la forma tipica del villaggio dei pescatori: a pettine.
Le case cioè vengono costruite una dietro l’altra a partire dalla prima che sorge sulla spiaggia. Le vie sono perpendicolari al litorale e ciò agevole il trasporto delle barche al sicuro davanti casa. Successivamente Bardolino seguì le sorti delle signoria Veronese degli Scaligeri, poi subì il dominio Visconteo e dal 1405 al 1797 quello della Serenissima Repubblica di Venezia. Durante quest’ultima epoca Bardolino fu il centro della dura lotta tra i Visconti e Venezia, per le battaglie navali nel Garda.
Nel 1526 Bardolino fu saccheggiata dai Lanzichenecchi che catturarono anche numerosi cittadini a scopo di riscatto; successivamente conobbe un lungo periodo di pace. Nel 1798 passò sotto I’ Austria con tutto il territorio della Repubblica Veneta; poi sotto il Regno d’ltalia Napoleonico e quindi sotto il Regno Lombardo-Veneto; in questo ultimo periodo Bardolino divenne il capoluogo di uno dei 13 distretti della provincia di Verona, comprendendo nella proprie circoscrizione tutti i Comuni della riva veronese del Garda, da Malcesine a Lazise, compreso Castelnuovo.
Nel 1848 Bardolino si ribellò alle truppe austriache con le conseguenti reazioni: incendi, saccheggi e fucilazioni.
Infine nel 1866 Bardolino entrò a far parte del Regno d’Italia.
Gemellaggi
Prima a Rednitzhmbach, paese della Baviera, poi sul lago di Garda. Un simpatico e gustoso prologo della Festa dell’Uva, in corso a Bardolino, si è registrato a fine settembre nel centro tedesco gemellato con il paese lacustre. Accompagnati dal sindaco Ivan De Beni, l’assessore Marcello Lucchese e il consigliere Maurizio Comencini, quattro titolari di cantine di Bardolino hanno partecipato alla festa del vino di Rednizthmbach. Una prova generale, si trattava della prima edizione, voluta dal sindaco Jurgen Spahl che si è chiusa con un incredibile successo per il vino Bardolino. Letteralmente preso d’assalto il chiosco gestito direttamente dalla delegazione benacense con la vendita, in un solo giorno; di mille bottiglie delle cantine Tre Colline, Girardelli, La Rocca e Costadoro. “La manifestazione ha raccolto larghi consensi tra la popolazione locale ed è stata avanzata la richiesta di riproporla il prossimo anno, magari in giugno”, sostiene il sindaco Ivan De Beni. Si è trattato di uno scambio importante tra due paesi gemellati e una opportunità non indifferente per “esportare” e far conoscere all’estero uno dei prodotti italiani più amati dai tedeschi.
Il Sindaco Ivan De Beni con gli assessori Marcello Lucchese e Fabio Sala ed il consigliere Stefano Ottolini sono stati ospiti di Rednitzhembach, comune della Baviera gemellato con Bardolino. “Una unione voluta dai miei predecessori e che con piacere intendo rinsaldare come legame tra le due cittadine, lontane ma vicine negli ideali di fraternità ed accoglienza” ha esordito nel municipio di Rednitzhembach davanti al collega tedesco Jurgen Spahl il sindaco Ivan De Beni. Al suo fianco anche il direttore della Fondazione “Bardolino Top” Stefano Tagliaferri e Giorgio Quarti. In ottobre, durante la Festa dell’Uva, era stata la delegazione tedesca a far visita a Bardolino. In quell’occasione gli ospiti tedeschi avevano donato al Comune una scultura, realizzata da Klaus Hopp, che riproduce la chiesa di San Severo, interni compresi. “Un dono che ci onora e che testimonia il legame e la vicinanza tra le nostre comunità”, aveva ringraziato De Beni che a sua volta aveva donato al collega bavarese la riproduzione in pietra della “preonda”, simbolo della comunità bardolinese.