Descrizione
Il recupero di un’area abbandonata lungo il torrente San Severo, diventata negli anni una discarica a cielo aperto, si trasforma in un gesto di cura per l’ambiente e anche di riscatto sociale. Grazie al progetto “Laudato si’”, che richiama l’enciclica di papa Francesco incentrata sulla cura della “casa comune” e l’ecologia integrale, il Comune di Bardolino, con i suoi servizi sociali, e l’associazione Comunità dei giovani – Oltre il confine hanno dato vita a questo percorso innovativo.
Grazie alla collaborazione con il Demanio, il Corpo Forestale dello Stato e i privati che hanno terreni a ridosso della parte alta del torrente San Severo, a Bardolino, è stato possibile ripulire da immondizie e sterpaglie infestanti le scarpate del torrente, che arriva poi a sfociare nel lago di Garda. A occuparsi di questi interventi, con il solo uso della forza fisica e di cesoie, senza motoseghe o altri strumenti di lavoro meccanici, è Cristian Viola, che da un anno con passione e cura ha liberato buona parte del corso del torrente, prima ingoiato da edere e soprattutto da rifiuti abbandonati negli anni. Assunto dalla cooperativa “La Quercia”, altro partner di questa co-progettazione, Viola ha trovato così la sua dimensione, grazie a questo efficace progetto di reinserimento lavorativo.
Nei giorni scorsi l’Amministrazione comunale di Bardolino – presenti il sindaco Lauro Sabaini, la vicesindaca Katia Lonardi e la consigliera comunale Carlotta Bonuzzi, affiancati dall’assistente sociale del Comune, Alberto Vallarin – si è recata in sopralluogo sui luoghi ripuliti. Il colpo d’occhio è notevole già solo affacciandosi dal ponte che in strada Palai dà sul torrente: decine di bottiglie di vetro e di plastica, vasi di fiori, rifiuti di ogni sorta sono stati accatastati per essere smaltiti. Quando poi si risale verso San Colombano, addentrandosi tra bambù e palme cresciuti spontaneamente, l’effetto è notevole: le primule, sbucate qua e là, ricordano che qualunque luogo, anche il più malmesso, può rifiorire. E lo stesso vale per le persone, a cui alle volte basta solo qualcuno che creda nelle loro possibilità.
«Questo è lo spirito che anima il progetto “Laudato si’”, in cui come Amministrazione abbiamo creduto fin da subito, sostenendolo anche economicamente – commenta il primo cittadino –. Grazie all’impegno dei nostri Servizi sociali, alla collaborazione con la Comunità dei giovani e soprattutto all’infaticabile Cristian, questa fetta di territorio, bellissimo ma ferito da decenni di incuria, sta tornando a risplendere. E anche Cristian ha trovato uno scopo, dedicandosi con passione ed estrema delicatezza alla cura della biodiversità e della flora intorno al torrente, liberato dalle piante infestanti e liberato nel suo corso».
«Il nome del progetto richiama al rispetto della natura e Cristian per certi versi ci ricorda le profezie: il suo buttarsi in mezzo ai rovi con le mani nude e delle forbici è un segno profetico, perché ci richiama con forza al rispetto della natura – sottolinea don Paolo Bolognani, presidente della Comunità dei giovani - Oltre il confine, che opera tra Rivoli e Pesina di Caprino –. In questo progetto individualizzato, Cristian ha trovato la sua dimensione e fa un servizio alla comunità; ci auguriamo che altre esperienze come questa possano nascere anche in altri Comuni, dando la possibilità a persone con vissuti di difficoltà o situazioni di disagio di riscattarsi».
Intanto, il progetto iniziato un anno fa continua: c’è da risalire alla sorgente e liberare la parte alta del torrente. «Una volta finita la pulizia, sarebbe bello far conoscere quest’oasi verde alla cittadinanza e alle giovani generazioni», auspica Cristian Viola, il giardiniere-custode.
Ultimo aggiornamento: 28 marzo 2024, 15:08